La canzone di Liuba
(Dopo aver aperto il video, cliccate sull' immagine per ascoltare la canzone di Katia)
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DEDICA
Dedico questo blog alla terra di mia madre, una terra bella e antica, dalla storia travagliata, una terra di "frontiera" dalla quale fu strappata giovanissima senza farvi più ritorno.
AUGURIO
Auguro al popolo ucraino di godere presto di un po' di serenità e di felicità, dopo tante sofferenze che ancora oggi lo vede costretto a privazioni e a sacrifici, come quello dell' emigrazione.
L' INNO NAZIONALE
L'inno statale dell'Ucraina è l'inno nazionale con la musica scritta da Verbizki La festa nazionale è il 24 agosto, giorno della proclamazione dell'indipendenza nel 1991.
IL SIMBOLO
Il simbolo dell’Ucraina è un tridente, usato dai grandi principi di Kyev fin dall' antichità, rappresenta la divisione del mondo in tre sfere: terrestre, celeste e spirituale. Terra, aria e acqua.
IL TERRITORIO
Dopo la Russia, l'Ucraina è il paese più grande d'Europa, poco più esteso della Francia. Confina con la Russia a est e a nord, con la Bielorussia a nord, con la Polonia,la Slovacchia, l'Ungheria, la Romania e la Moldavia a ovest e con vaste aree del Mar Nero e del Mar d'Azov a sud.Il paesaggio dell'Ucraina è costituito per la maggior parte da steppa ,che si estende molto dolcemente ed è in parte formata da pianure boscose. Sull'orizzonte si stagliano altopiani che vanno da nord-ovest a sud-est; le uniche montagne degne di questo nome, però, sono solo una piccola parte dei Carpazi a ovest e dei Monti di Crimea a sud. A nord ci sono foreste e alcune paludi, a sud la steppa è aperta,con pochissimi alberi. In Ucraina scorrono circa 300 fiumi. Un tempo conosciuto come 'il paniere della Russia', più di metà del paese è coltivata a grano, orzo, segale,avena e barbabietola da zucchero.La zona centrale, che copre circa due terzi dell'Ucraina, è ritenuta una delle regioni più fertili del mondo, molto ricca di humus. Grandi superfici sono invece occupate da pascoli che in primavera esplodono in mari brillanti e ondeggianti di maky (papaveri rossi), sonyashnyky (girasoli) e senape. La vasta distesa di piatti campi coltivati è talvolta interrotta da foreste di querce, aceri, tigli e frassini. Lungo i fiumi crescono salici e pioppi.A nord, una stretta fascia di foresta è costituita per la maggior parte da abeti, faggi, querce e abeti rossi. Gli animali che avvisterete più spesso in Ucraina sono le oche bianche e le papere che popolano la terra verde e nera e riempiono i numerosissimi stagni presenti nella campagna del paese. La fauna ucraina comprende lupi, volpi, martore e gazzelle (specie animali diffuse per la maggior parte nelle foreste montane);oltre 300 specie di uccelli, messaggeri segreti di molte fiabe e canzoni popolari; e oltre 200 specie di pesci d'acqua dolce.
lunedì 21 dicembre 2009
mercoledì 17 giugno 2009
mercoledì 13 maggio 2009
Giardino dei ciliegi....
Хрущі над вишнями гудуть,
Плугатарі з плугами йдуть,
Співають, ідучи, дівчата,
А матері вечерять ждуть.
Сім’я вечеря коло хати,
Вечірня зіронька встає.
Дочка вечерять подає,
А мати хоче научати,
Так соловейко не дає.
Поклала мати коло хати
Маленьких діточок своїх,
Сама заснула коло їх.
Затихло все, тілько дівчата
Та соловейко не затих.
Тарас Шевченко, 1847
(Traduzione in italiano)
Giardino di ciliegi attorno a casa
Maggiolini ronzan tutt'intorno,
Gli aratori con l'aratro vanno,
Cantano, sulla via, le fanciulle,
Le madri aspettan per la cena.
La famiglia cena presso casa,
Stella serotina in cielo,
Al desco la figlia serve,
Desìa la madre ammaestrare,
Ma canta forte l'usignolo.
A dormire stende dentro casa,
La madre i piccolini,
Nel sonno cade assieme a loro.
Or tutto tace, ma non s'acquetan
Le fanciulle e l'usignolo.
Taras Shevchenko
NOTTE DI FANCIULLA
sino alla vita,
Si scoprirono gli alti seni,
onde nel mare;
Luccicarono gli occhi castani,
stelle nella notte,
Si protesero le mani bianche -
cosi si stringerebbero
A un corpo. E affondarono
sul freddo guanciale,
Si irrigidirono, si pietrificarono,
Si separarono tra le lacrime.
A che giovano la bella treccia,
Gli occhi da colomba,
il corpo flessuoso… se non ho
Uno sposo fedele,
Non ho nessuno da amare,
nessuno cui aprire il mio cuore…
Cuore mio! cuore mio!
arduo per te palpitare
solitario. Con chi vivere,
Con chi, mondo infido,
dimmi… A che giova
La gloria… la gloria.
Voglio amare, vivere
Col cuore, non con la beltà!
mi invidiano,
Superba e malvagia
mi chiamano i maligni.
Non sanno costoro
Ciò che serbo nel cuore…
Facciano pure,
Commettono peccato… Dio caro,
Perché non vuoi
Accorciare le notti
Buie, a me gravose!…
Di giorno non sono sola -
Parlo col campo,
Parlando dimentico
La mala sorte nel campo,
Ma di notte…» - quindi tacque.
Sgorgarono le lacrime…
Le bianche mani si protesero,
Affondarono sul guanciale.
Taras Ševčenko (1814-1861)
San Pietroburgo, 18 maggio 1844

